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Paesaggio montuoso
Territorio

Museo Geologico

Il museo geologico è stato inaugurato il 5 giugno 2016. Si tratta di una parte di un progetto più complesso presentato dalla ex Comunità Montana con il titolo “Geoturismo in Valle Cannobina” che mira a valorizzare l’importanza geologica della Valle, nella quale, affermano gli esperti, è possibile rinvenire all’altezza del suolo i minerali che normalmente si trovano a 20-25 mila metri di profondità. Lo spazio espositivo, all’interno del Geopark, patrimonio Unesco, si trova nel Comune di Gurro al primo piano dell’edificio che ospita l’ufficio postale, a poca distanza dalla piazza centrale. Si tratta di un progetto condiviso e portato avanti da numerose persone, associazioni ed enti.

Le visite al Museo Geologico sono prenotabili al numero .............

Sede del museo geologico

INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO DELLA VAL CANNOBINA

Le rocce del nostro territorio appartengono geologicamente al dominio Sudalpino delle Alpi Occidentali “Massiccio dei Laghi”.
Sono presenti rocce metamorfiche e magmatiche intrusive, alle prime appartengono i paragneiss ed i micascisti mentre a quelle magmatiche intrusive appartengono le granuliti, i gabbri e le peridotiti.
Rappresentano una porzione di crosta continentale della Terra nella sua parte intermedia-inferiore al passaggio col mantello superiore.
Si sono formate a profondità comprese tra 15 e 35 km in condizioni di temperatura variabile da 550°C a 650°C.
Hanno un’età compresa tra 325 milioni di anni e 400 milioni di anni.
Gurro è situato poco più a sud della linea insubrica, la faglia che segna il confine tra la placca africana a sud e quella europea a nord.
Ciò vuol dire che le rocce del territorio di Gurro non hanno partecipato alla formazione dell’arco alpino, ma si sono semplicemente appoggiate ad esso. Fanno parte di una catena montuosa più antica di quella alpina (età 60Ma) generatasi 325 Ma fa.












Il territorio di Gurro è composto da tre/quattro tipologie di rocce.
Le più importanti sono:
1.Micascisti: è una roccia colore beige/marroncino; è abbastanza friabile e si ossida facilmente a contatto con gli agenti esogeni perché contiene ferro.
2.Kinzigite: affiora per due terzi sul territorio di Gurro; si è formata a circa 25 Km di profondità, in prossimità del passaggio tra la crosta continentale ed il mantello della Terra.


Le forme più facilmente riconoscibili in Valle Cannobina sono quelle appartenenti alla morfologia fluviale. Essa si genera attraverso lo scorrere delle acque in superficie in tempi molto lunghi (ordine di almeno qualche centinaio di anni) che modellano il territorio dando origine a valli dalla tipica forma a V. In questo caso l’agente modellante è l’acqua superficiale, i corsi d’acqua.
La forza erosiva delle acque del Torrente Cannobino scava in continuazione nella roccia approfondendo la forma a V e trasportando i sedimenti a valle.
Se si sale alle quote più alte si nota la morfologia glaciale che dà alla Valle la tipica forma ad U. Ciò testimonia che il modellamento del territorio non è solo di tipo fluviale.
In realtà da qui è passato un ghiacciaio che è arrivato da nord e ha modificato il territorio per un certo periodo di tempo che va dai 2 milioni di anni fa fino a 15.000 anni fa.

Una parte della lingua glaciale si è espansa dal lago e dalla sella presente tra il Monte Giove ed il Monte Faierone verso l’interno della Cannobina, mentre dal ghiacciaio della Valle Vigezzo una lingua si è sviluppata in Valle Cannobina passando da Finero.

Dalla Valle Vigezzo il fronte del ghiacciaio ha occupato tutto il territorio intorno a Gurro.
I terreni di origine glaciale testimoniano il passaggio del ghiacciaio; morenici e fluvioglaciali: concentrati solo in alcune piccole porzioni di territorio, formano terrazzi naturali corrispondenti, in buona parte dei casi, con le aree d’insediamento umano, Falmenta, Gurro, Crealla, Cavaglio San Donnino.

Il ghiacciaio ha permesso la formazione di terrazzi sui quali l’uomo ha fondato dei paesi in quanto le forme del territorio erano tali da permettergli di coltivare e allevare. I ghiacciai nascevano dal Massiccio del San Gottardo e, attraverso la Valle Levantina e le laterali ad essa, si sviluppavano fino alla Pianura Padana occupando l’intero Lago Maggiore (tra 1 milione e 20.000 anni fa).


 

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